IN ITALIA

In Italia, Turi kumwe realizza percorsi su tematiche legate al razzismo e di educazione alla pace e alla mondialità, in collaborazione con altre associazioni e destinati sia alle scuole sia alla cittadinanza in generale.
A titolo esemplificativo, nel 2012 è stato realizzato il percorso “Generazione Intercultura”, coordinato da Turi kumwe Onlus e Altrementi Cantieri Interculturali, con il finanziamento della Fondazione Comunità del Novarese Onlus e della Fondazione Banca Popolare di Novara per il Territorio. Il progetto, rivolto alle scuole superiori di Novara, ha coinvolto sia i licei sia gli istituti tecnico-professionali della città. L’obiettivo primario è stato quello di suscitare nei ragazzi l’adozione dello “lo sguardo antropologico”, inteso come un’apertura verso le diverse realtà socio-culturali tipiche della nostra contemporaneità, a partire dalla quale è stato possibile per i ragazzi rileggere in chiave critica l’universo culturale di appartenenza.
I percorsi formativi, che hanno previsto anche un laboratorio video partecipativo, hanno prodotto dei risultati tangibili (filmati, fotografie, mappe concettuali) che sono stati presentati al pubblico in una giornata di restituzione alla cittadinanza, nel giugno 2013.

Nel 2019, in vece, si è svolto un ciclo di incontro dedicato al venticinquesimo anniversario del genocidio dei Tutsi in Rwanda, dal titolo “Tra memoria e nuovi orizzonti: il Rwanda veniticinque anni dopo il genocidio dei Tutsi”. La finalità dell’iniziativa, rivolta sia alle scuole medie inferiori e superiori di Novara, sia alla cittadinanza più in generale, è stata duplice: da un lato, si è voluto portare a conoscenza dei giovani e della cittadinanza la storia dell’ultimo genocidio del secolo scorso che, fra l’aprile e il luglio del 1994, fece un milione di vittime fra rwandesi Tutsi e Hutu dissidenti. Sia le radici coloniali delle categorie etniche hutu e tutsi, sia le responsabilità della Comunità Internazionale sono state presentate al pubblico attraverso interventi di esperti. Le voci di alcuni sopravvissuti e dei testimoni hanno contribuito a loro volta a tramandare la verità storica racchiusa nelle esperienze individuali di ‘chi c’era’, svolgendo così l’importante compito morale di ricordare quanto accadde.
In secondo luogo, si è voluto anche stimolare una riflessione più ampia sul contesto globale e nazionale di oggi, e sui rischi –ancora molto attuali- legati alla costruzione di identità etniche e razziali e alla separazione fra ‘noi’ e ‘loro’. Il percorso, realizzato grazie a un contributo della regione Piemonte e di sponsor privati, ha compreso otto incontri, alcuni destinati alle scuole medie e superiori di Novara e altri aperti alla cittadinanza in generale, sotto forma di lezioni di esperti, testimonianze di sopravvissuti, una proiezione cinematografica, uno spettacolo teatrale, presentazioni di libri, un panel di discussione con il pubblico e una mostra fotografica.

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